Il lavoro della chitarra solista dei Maieutica lascia di stucco all’ascolto. Chi ama la chitarra di
Satriani o suoi simili scoprirà che anche in casa nostra c’è gente di alto
livello e IT WORKS lo dimostra. Quando lo abbiamo ascoltato ci è tornato in mente uno dei
grandi della chitarra Joe Satriani e questo musicista che corrisponde al nome
di Matteo Brigo di qualità satrianiane ne ha molte.
Chitarra solista dei
MAIEUTICA imbraccia la prima chitarra (acustica, anche se per poco) a undici
anni e prende gradualmente consapevolezza delle potenzialità e dei misteri
celati tra le geometrie dello strumento. Allo studio pratico affianca quello
teorico laureandosi all’Università
degli Studi di Padova in Discipline
dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo e successivamente si
specializza con lode in Scienze dello
Spettacolo e della Produzione Multimediale. Allo stesso tempo
approfondisce un modo diverso di intendere la musica grazie ad un corso di
formazione in Musicoterapia Nada Yoga con
il Maestro Riccardo Misto.
Nel 2009 entra nella
rock band Maieutica (della quale ne
abbiamo già diffusamente parlato su questo sito) e cura composizione ed
arrangiamenti dei due album “Logos”
(2012) e “R.E.S.” (2016) che ottengono
ottimi riconoscimenti sia di critica che di pubblico, portandolo ad esibirsi
nei palchi di tutta Italia e in prestigiose vetrine tra cui Rai Radio 2 e Rai 3.
All’attività live a
alla produzione di musica inedita affianca la didattica come docente di
chitarra in diverse scuole di musica del Veneto; è anche musicoterapeuta in
centri per disabili.
Kaboom! Welcome to
the ’80s again! è l’impatto iniziale - dichiarato fin da subito dal mood
ironico della copertina - del debut
album di Matteo Brigo, chitarrista e compositore già noto nel panorama
musicale italiano, dal 2009 chitarrista solista della rock band Maieutica. Con IT WORKS! si presenta sulla scena
realizzando il desiderio di pubblicare un disco interamente strumentale e chitarristico.
IT WORKS
Dieci tracce inedite scritte composte e arrangiate da Matteo Brigo, dove ogni
riferimento alla seconda metà degli
anni ’80 e i primi ’90 è puramente voluto. IT WORKS! è un
disco hard rock
dall'alto tasso di melodia che mantiene un
tocco moderno e imprevedibile. Le influenze musicali sono rivolte all'ambiente chitarristico dell'era shred,
ma molti funambolismi e acrobazie chitarristiche sono state attenuate in favore
di uno stile più asciutto, diretto e
cantabile. I maggiori punti di riferimento sono stati Joe Satriani, Steve Vai, Van Halen e
il Frank Zappa degli anni '80.
«Un sogno
personale che avevo da tanti anni nel cassetto. Sono un appassionato di
chitarra e di shred e da quando ho preso in mano per la prima volta lo
strumento ho cominciato ad ascoltare e ad amare questo
tipo di musica – spiega Matteo Brigo – L'ambientazione e l'atmosfera generale
sono un tributo al periodo in cui sono cresciuto in cui
ho voluto esprime la mia parte più ironica. Tra gli anni ’80 e ‘90 film,
dischi e videogiochi descrivevano un
mondo colorato, con bella musica, stile accattivante e tanto divertimento».
L'intero
disco ruota attorno a un coerente gioco di citazioni e riferimenti.
I titoli dei brani, spesso estrapolati da dialoghi di film; l’artwork che richiama il mondo dei cartoon e del fumetto;
il videoclip del singolo di
lancio "Super Paradox Combo" che gioca con effetti pop anni '80, sono
tasselli che compongono l'universo creato da Matteo Brigo.
L'aspetto di produzione è stato
curato da Alex De Rosso, chitarrista ed artista con alle spalle
diverse produzioni internazionali e sostituto di George Lynch in un gruppo di
punta del settore come i Dokken.
«Alex
De Rosso è un chitarrista che ammiro molto e mi sono affidato a lui anche
perché ha vissuto sulla propria pelle il tipo di progetto che avevo in mente –
spiega Matteo Brigo – È stato in grado di comprendere e guidare alla massima
resa ogni idea e intuizione con un'esperienza e professionalità in
studio di registrazione invidiabile».
IT WORKS!
è un
concept album di dieci brani idealmente legati uno all’altro da una vera e
propria storia. Il protagonista è uno scienziato pazzo: un
personaggio stravagante, brillante, pieno di idee strampalate e le conoscenze
tecniche e teoriche per metterle in pratica. L'atmosfera si ispira alla commedia americana anni ‘80 - ‘90 di
film cult come la trilogia di “Ritorno al Futuro” (Robert Zemeckis,
1985, 1989, 1990) e il videogioco “Day of the Tenctacle” (LucasArts,
1993). La storia è volutamente frammentaria, con buchi spazio-temporali,
paradossi e non-sense come richiede un’ambientazione di questo tipo.
“
A BIZZARE SEQUENCE ON EVENTS INVOLVING A SCIENTIST, HIS
VEGETABLE
ASSISTANT AND THE CREATURE… A LIVING GUITAR ”
1. Kaboom – The big bang of our
story. Everything starts here
2. Great Scott – A brilliant idea.
It’s time to get to work
3. In the Lab – A new wired
experiment
4. It Works! – It’s alive!
5. AB Normal – It’s a strange
creature but we love it!
6. To the Time Machine – Let’s start
a journey to the future (or past?)
7. Murder, They Wrote – Someone set
up a trap!
8. Multidimensional Scaling – The
perfect escape plan
9. Super Paradox Combo – We made it.
But something curious happened
10. Who Knows – To be continued…
CREDITS
«Per
registrare è stata creata da zero una squadra in grado di valorizzare al meglio
il progetto. Mi sono
affidato
a musicisti e persone che stimo per le loro qualità musicali, ma sopratutto che
considero amiche».
La band
è formata dal bassista Luca Serasin, già compagno di
Matteo nelle mille avventure della band progressive
padovana dei Maieutica; Alessandro Arcolin, giovane astro
nascente della scena batteristica padovana (Calicanto, Zephyros) e Marco
Zago alle tastiere, un vero fenomeno capace di passare come session-men dal metal progressivo di Daniele
Liverani alla pop-dance di Alexia.
L’artwork
è stato affidato a Flaminia Spinelli, fumettista e
disegnatrice, premiata con il gruppo Level Up come
Miglior Autoproduzione di Lucca Comics 2014. «Adoro il suo stile ed il
taglio del disco, molto vicino
all'ironia da cartoon, era perfetto per lei».
IT WORKS!
è un
concept album di dieci brani idealmente legati uno all’altro da una vera e
propria storia. Il protagonista è uno scienziato pazzo: un
personaggio stravagante, brillante, pieno di idee strampalate e le conoscenze tecniche
e teoriche per metterle in pratica. L'atmosfera
si ispira alla commedia americana anni '80 - '90 di film cult
come la trilogia di “Ritorno al Futuro” (Robert Zemeckis, 1985, 1989,
1990) e il videogioco “Day of the Tenctacle” (LucasArts, 1993). La storia
è volutamente frammentaria, con buchi spazio-temporali, paradossi e non-sense
come richiede un'ambientazione di questo tipo.
La storia inizia con
un fragoroso Kaboom, qualcosa
è andato storto nel laboratorio dello scienziato pazzo. L'incedere è esplosivo
e fin dall'opener si delineano le coordinate del disco: tanta melodia, il giusto
mix di funambolismi chitarristici e colpi di scena inaspettati.
Si prosegue con
un’esclamazione geniale, “Great Scott”,
brano più lineare tipicamente hard rock con una divertente parentesi
rock'n'roll.
L’esperimento
continua In the Lab e
l'atmosfera cambia in favore di un brano dove il rock si colora ai limiti del
jazz-fusion senza però perdere di vista l'immediatezza e l'ironia
caratteristica dell'album. L’azione comincia dal quarto brano: la creazione di
una chitarra viva – citazione in ambito chitarristico della creatura di
Frankenstein – ha funzionato: It Works!, tipica surf song di un certo
stile chitarristico anni '80, un brano
tutto da cantare e travolgente da non riuscire a star fermi.
AB Normal è la ballad, sognante
ed eterea, un attimo di respiro e di introspezione per ricaricarsi e tuffarsi
nella seconda metà del disco. Dopo il successo dell'esperimento lo scienziato e
la creatura, divenuti inseparabili amici, si dilettano tra i marchingegni
strampalati del laboratorio fino a costruire e testare una macchina del tempo: To
the Time Machine.
Si torna all'heavy
metal di stampo classico, i toni sono sempre allegri ma allo stesso tempo
decisi e scatenati. Con Murder, They Wrote il protagonista si trova in
difficoltà, intrappolato nello spazio-tempo. Musicalmente sembra di ascoltare
la colonna sonora di un film.
L'orchestra affidata
alle tastiere di Marco Zago duetta
con la chitarra di Matteo Brigo in quello che è il brano più breve e
stravagante del disco. Le eroiche azioni dei protagonisti salvano lo scienziato
dalla sua situazione: Multidimensional
Scaling e Super Paradox Combo sono due bordate soniche di puro hard
rock, cadenzata e carica di groove la prima, spericolata e micidiale la
seconda.
Il finale è aperto
perché il continuum spazio-tempo è stato aggrovigliato troppo dai protagonisti
in un gigantesco paradosso: Who Knows. Le atmosfere si dilatano in un
brano progressive dal respiro epico e solenne.
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